Che poi la M2 è anche disponibile con un cambio manuale a 6 rapporti, giusto nel caso intendiate rendere l’esperienza di guida ancora più epocale, ma fidatevi quando vi dico che con l’automatico è tutto altrettanto incredibile. Ne è un esempio la riserva di coppia massima erogata dal 6 cilindri: 550 Nm che vengono erogati tra i 2.650 e i 5.870 giri, valori insoliti che vanno a definire un’identità accelerativa – consentitemi il termine – diversa da qualsiasi altra vettura sportiva abbiate guidato fino ad ora. Se infatti il picco di potenza massima è posizionato piuttosto in alto nella scala dei giri, parliamo tra i 6.250 e i 7.000 (con linea rossa posta a 7.200), la M2 riesce quindi a darvi una botta di coppia l’attimo prima di lasciare che il 3-litri apra completamente i due turbocompressori, sparandovi a grandi velocità dove lo spazio lo consente, per salire in cattedra quando i rettilinei vengono interrotti dalle curve.
È proprio qui che la M2 mette in mostra le sue innate qualità dinamiche, con un bilanciamento dei pesi sostanzialmente perfetto e un’agilità che premia uno stile di guida funambolico e che predilige l’arte del controsterzo. Non passiamolo come un gioco da ragazzi, ma una volta presa la giusta confidenza, intraversare da casa al lavoro sarà tutto ciò a cui penserete. Le prestazioni rispecchiano quanto detto sino ad ora, con uno scatto sullo 0-100 km/h che viene bruciato in appena 4,3 secondi. I 200 orari si raggiungono in 13,4 secondi e nel frattempo vi porterete appresso un confortevole abitacolo provvisto di tecnologia di ultima generazione, sicurezza attiva e passiva e spazio per quattro persone, con le due sedute dietro nemmeno eccessivamente sacrificate.